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DOTTORE, DOTTORESSA: HO L’ANSIA…



Con il termine ansia si definisce uno stato emotivo spesso descritto come una sensazione di tensione psicofisica, di preoccupazione e di inquietudine che talvolta può arrivare a generare attacchi di panico e vera e propria paura. La linea di demarcazione tra stati di ansia e stati di lieve e moderata depressione è talmente sottile che a volte è persino inutile provare a rimarcarla, al punto che in molti casi, come vedremo successivamente, anche l’approccio curativo associa i diversi livelli di intervento. Quello che è invece molto importante distinguere sono le diverse forme di ansia: fisiologica, lieve o patologica; alcune forme di ansia possono essere tali da diventare invalidanti per la persona nello svolgimento anche della vita quotidiana. 

L'ansia normale - fisiologica – è qualcosa che tutti, chi più chi meno, hanno sperimentato e sperimentano nel corso della propria vita quotidiana: è quella sorta di stato di tensione psicologica e fisica che attiva l’organismo e lo sprona a mettere in atto tutte le sue risorse per “adattarsi” alla situazione in cui si trova. Questa forma di ansia è di solito diretta contro uno stimolo realmente esistente, spesso ben conosciuto, rappresentato da condizioni difficili o inusuali, certamente una situazione in cui l’individuo non è a proprio agio.

L'ansia è invece patologica quando disturba in maniera più o meno significativa la sfera emozionale dell’individuo, determinando una limitazione delle capacità di adattamento del soggetto stesso. Questa forma di ansia può esistere di per sé, ma più spesso si accompagna a problematiche psichiatriche quali depressione, schizofrenia, disturbi della personalità.


In senso generale, l’ansia è caratterizzata da uno stato d'incertezza rispetto al futuro, più o meno prossimo che sia, con la prevalenza di sentimenti spiacevoli.

A volte, l'ansia è diretta verso un elemento chiaro e presente, altre volte è vaga, cioè senza una precisa causa riconoscibile; può riferirsi ad un futuro imminente, oppure alla possibilità di eventi più o meno lontani. 

Oltre che accompagnarsi a problematiche della sfera psichiatrica, l’ansia può spessissimo interferire con la sfera psicologica di un individuo, per esempio potenziando  nel vivere quotidiano gli effetti di conflitti irrisolti della persona che ne è affetta; in alcuni casi ha un'intensità tale da provocare una sofferenza insopportabile e determinare comportamenti di difesa che limitano l'esistenza, come l’allontanamento da situazioni ritenute potenzialmente pericolose.


CAUSE FISICHE E BIOCHIMICHE

Quando si parla di problematiche relative allo stato emotivo, si fa riferimento ai meccanismi di funzionamento del Sistema Nervoso, ed in particolare di quello Ortosimpatico. Senza entrare in dettagli che potrebbero risultare complessi da comprendere, possiamo però dire che le trasmissioni degli impulsi e delle informazioni lungo le fibre nervose di questo apparato avvengono tramite particolari neurotrasmettitori, le cosiddette “catecolamine”, ovvero principalmente l’Adrenalina, la Serotonina e la Dopamina. Le fibre di questo sistema nervoso sono intervallate e messe in correlazione tra loro tramite delle particolari “giunzioni”, definite “sinapsi”….per spiegarlo in modo grossolano, è un po' come avviene quando i cavi della corrente si uniscono a livello dei pali della luce! In queste giunzioni sinaptiche, il “messaggio” passa dalla fibra pre-sinaptica a quella post-sinaptica tramite appunto questi neurotrasmettitori che vengono liberati e fanno da veri e propri “postini” dell’informazione stessa. Tutto questo meccanismo, spiegato in termini semplificati, si basa su una complessa serie di modulazioni e regolazioni, sia lungo la fibra nervosa, sia a livello delle sinapsi, normalmente esercitate dall’organismo per mantenere il sistema efficiente e performante in modo adeguato. In particolari condizioni emotive (quali l’ansia di cui stiamo parlando), si creano dei malfunzionamenti, per cui queste trasmissioni diventano scarsamente controllate e le “scariche di Adrenalina” in eccesso possono determinare sintomi quali agitazione, nervosismo, tachicardia, mancanza di lucidità, blocco allo stomaco, ecc….i tipici segni dell’ansia! Questi interventi di correzione e modulazione, come si diceva, possono essere esercitati lungo la fibra nervosa, limitando la “portata” delle informazioni che giungono alle giunzioni, oppure proprio a livello delle sinapsi stesse, regolando il quantitativo di trasmettitori rilasciati dalla fibra pre- verso la fibra post-sinaptica. Quando la modulazione fisiologica non è più sufficiente, può essere utile un intervento terapeutico, che sarà diverso sia a seconda del grado di correzione richiesta (che dipende dai sintomi e dalla loro gravità), sia a seconda del distretto e del bersaglio su cui si intende agire. Come spesso succede, e come vedremo in dettaglio a seguire, un approccio multilivellare può produrre migliori risultati con dosi inferiori.


SOLUZIONI ALL'ANSIA

Affrontare in modo farmacologico (sia con farmaci di sintesi che con rimedi di origine naturale) gli stati ansiosi e le manifestazioni psico-fisiche che ad essi si accompagnano non è strettamente necessario, soprattutto se si tratta di ansia fisiologica o momentanea (pensiamo ad uno studente che deve affrontare una prova d’esame, ad un lavoratore al colloquio di assunzione, a un uomo o una donna che attende un esame medico o una visita, un innamorato al suo primo appuntamento, l’incontro con qualcuno che ci fa risuonare le corde emozionali più profonde, …..); ricorrere ad un aiuto esterno diventa tuttavia molto utile (fino ad arrivare ad essere necessario) quando i sintomi e le manifestazioni sono tali da non consentire lo svolgimento di una normale vita quotidiana o da interferire sulle abitudini della vita stessa, fino ad arrivare a creare veri e propri disturbi del sonno o dell’apparato gastrointestinale e nutrizionale. Se ci si trova in una condizione come questa, un intervento con un rimedio che attenui gli stati ansiosi può essere inteso come un supporto temporaneo, una stampella cui sorreggersi per il tempo necessario a risolvere (o provare a razionalizzare per non farsene influenzare al punto da star male) le cause scatenanti. E’ necessario? La risposta è sempre “dipende”.

Vediamo ora i possibili rimedi. Abbiamo spiegato precedentemente i meccanismi biochimici che regolano le emozioni: i rimedi saranno evidentemente diretti verso quei distretti e quei bersagli. Per comprendere meglio il concetto di approccio multilivellare, potremmo ricorrere ad un paragone banale ma che crediamo possa rendere l’idea: vi ricordate le radio di una volta, quelle con le due manopole, una per la sintonia e una per il volume? L’approccio terapeutico agli stati ansiosi potrebbe essere inteso come un sapiente bilanciamento dell’intervento sulle due manopole per ottenere un suono più limpido possibile al volume più apprezzabile! Cerchiamo di comprendere perché:

  • ANSIOLITICI: si tratta di tutte quei rimedi che agiscono direttamente contro gli stati ansiosi attenuando la reattività del sistema nervoso; sono quelle sostanze che agiscono sulla “manopola del volume”, abbassando i toni per evitare che tutto l’ambiente intorno all’individuo sia eccessivamente disturbante. Un individuo agitato in primo luogo deve essere messo in un ambiente e in una situazione più tranquilla ed ovattata possibile. Da un punto di vista biochimico, gli ansiolitici sono sostanze contenenti principi attivi che agiscono sui recettori collocati sulle fibre nervose (i cosiddetti “canali del GABA”), attivandoli e riducendo in tal modo la portata dell’impulso trasmesso lungo le fibre stesse.

Tra i rimedi utilizzabili ci sono:

  • sostanze di origine naturale come la Valeriana, la Passiflora, il Biancospino, l’Escolzia, la Melissa 

  • farmaci di sintesi appartenenti alla famiglia delle Benzodiazepine (Bromazepam, Alprazolam, Triazolam, Brotizolam, Lorazepam, Lormetazepam, ….)


  • SEROTONINERGICI: La Serotonina è il trasmettitore della felicità, la sostanza che, liberata in quello spazio che abbiamo definito essere lo “spazio intersinaptico”, rende l’umore di un individuo migliore. Spesso gli stati ansiosi si accompagnano ad un peggioramento dell’umore delle persone, e mantenere un corretto controllo delle emozioni e uno sguardo più sereno possibile intorno a sé può essere di grande aiuto. Le sostanze serotoninergiche sono deputate a regolare la “manopola della sintonia”, per rendere il suono riprodotto dalle nostre radio più limpido e pulito possibile. Anche in questa categoria possiamo ritrovare sia rimedi di origine naturale, sia farmaci di sintesi:

  • sostanze naturali: il Triptofano, la Rhodiola, il Lactium, l’Iperico, la Griffonia, lo Zafferano

  • farmaci di sintesi: a questa categoria appartengono diversi antidepressivi (Paroxetina, Fluoxetina, Sertralina, Citalopram, Escitalopram, Fluvoxamina, ecc….) in grado di modulare i livelli della Serotonina nello spazio intersinaptico (lo spazio, ricordiamo, tra due fibre nervose comunicanti tra loro) attraverso diversi meccanismi di azione: se lo scopo è quello di rendere maggiore la concentrazione di Serotonina in questo distretto, il risultato potrà essere ottenuto attivando la reattività dei recettori con cui si dovrà combinare per agire, aumentandone il rilascio, riducendone la degradazione o inibendone il recupero nei siti dove viene stoccata in attesa di nuovo utilizzo.


Un ultimo cenno può essere dedicato alla questione del sonno: le persone che soffrono di stati di ansia possono fare molta fatica a dormire, e soprattutto ad avere un sonno ristoratore. In molti rimedi allestiti associando le sostanze appartenenti alle diverse categorie sopra elencate, sono presenti principi attivi che migliorano la qualità del sonno stesso, principalmente la Melatonina, che con la Serotonina è in stretta correlazione. L’approccio multilivellare sfrutta l’azione sinergica delle diverse sostanze, con un migliore effetto complessivo e minori effetti collaterali.


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