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Farmacia Visini

I FANS, FARMACI ALLEATI CONTRO DOLORE E INFIAMMAZIONE. MA LI CONOSCI DAVVERO?

Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sentito parlare dei cosiddetti FANS e sicuramente li ha utilizzati come antiinfiammatori, per il controllo del dolore o per abbassare la temperatura corporea.

Ma cosa significa l'acronimo FANS? E per cosa vengono prescritti? Quali sono i principali effetti collaterali? In questo articolo cercheremo di spiegarvi il loro meccanismo d'azione e le problematiche che un uso prolungato o non idoneo può causare.


Cosa significa l'acronimo FANS?

Con la sigla FANS si indicano i cosiddetti "Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei", ovvero tutti quei farmaci che, per la struttura chimica appunto non-steroidea, si differenziano dagli antiinfiammatori che derivano dal cortisone (detti anche cortisonici o steroidei). A questa classe di farmaci NON appartiene il paracetamolo, che NON ha azione antiinfiammatoria ma solo antipiretica e antidolorifica. 


Meccanismo di azione e utilizzo dei FANS

Questa classe di farmaci è tra le più utilizzate al mondo e a questa categoria appartengono diversi principi attivi, tutti accomunati dallo stesso meccanismo d'azione. Per capire meglio come agiscono, dobbiamo innanzitutto ricordare che all’interno del nostro organismo avvengono svariate reazioni chimiche, che potremmo paragonare a processi produttivi caratterizzati dalla presenza di catene di montaggio. In queste reazioni, molecole semplici (quindi, nella nostra catena di montaggio immaginaria, le materie prime, che possono provenire in modo diretto dalla digestione dei cibi oppure da altri processi metabolici) vengono trasformate in molecole più complesse grazie all’azione degli enzimi, che potremmo paragonare alle macchine che fanno parte della catena di montaggio. Per poter interferire con queste reazioni, nel caso in cui queste portino a produrre molecole dannose per l’organismo, è necessario agire o riducendo la quantità di materia prima a monte della catena o bloccando una delle macchine presenti all’interno del meccanismo di produzione.

Questa premessa ci serve per capire al meglio il meccanismo d’azione dei FANS in quanto, per poter esplicare il loro effetto antiinfiammatorio, analgesico e antipiretico, interagiscono con la cosiddetta cascata dell'acido arachidonico (la paragoneremo alla catena di montaggio). L'acido arachidonico è una molecola semplice presente nelle membrane delle cellule che, grazie ad un enzima chiamato ciclossigenasi (COX), viene trasformato, tra le altre, in prostaglandine (molecole complesse), responsabili dell'infiammazione, dell'aumento della temperatura corporea e della percezione del dolore. 

L'azione dei FANS è quella di inibire l'enzima COX (quindi di bloccare una macchina della catena produttiva in questione) in modo che l'acido arachidonico non venga trasformato in prostaglandine e, di conseguenza, vengano arrestati i processi infiammatori legati alla loro produzione. 


Gli effetti collaterali dei FANS

In base a questa spiegazione teorica sembrerebbero non esserci particolari problemi nell'uso dei FANS, ma non abbiamo ancora sottolineato il fatto che, nel nostro organismo, esistono tre tipi di enzimi COX: COX-1, COX-2 e COX-3. La COX-1 è presente in tutti i tessuti del nostro organismo, la COX-2 è indotta solo in presenza di uno stato infiammatorio mentre la COX-3 è localizzata nel sistema nervoso centrale ed interviene nei processi di regolazione della temperatura. Le prostaglandine prodotte per azione delle COX-1 diffuse in tutto l'organismo determinano una serie di effetti non solo negativi ma anche benefici, come ad esempio nelle cellule dello stomaco: in questo caso la loro produzione ha un effetto gastroprotettivo, favorendo la produzione di muco e aumentando il flusso sanguigno.

I FANS tradizionali agiscono bloccando in modo non selettivo le tipologie di COX; tra questi ricordiamo l’acido acetilsalicilico, l’ibuprofene, il naprossene, il ketoprofene e il diclofenac.

Ecco quindi spiegato uno dei principali effetti collaterali dei FANS, ovvero l'effetto gastrolesivo: l'inibizione della COX-1 porta sì a ridurre le reazioni infiammatorie ma allo stesso tempo, blocca la produzione di muco protettivo a livello dello stomaco, con conseguente effetto lesivo dei succhi gastrici acidi sulle mucose.

Ricordiamo che la gastrolesività dei FANS è anche diretta, in quanto le molecole dei principi attivi appartenenti a questa classe terapeutica sono molecole chimicamente di natura acida e, quindi, abbassano ulteriormente il pH dei succhi gastrici. Per questo motivo questi farmaci vanno sempre assunti a stomaco pieno, senza mai superare il dosaggio massimo giornaliero.

Un altro effetto collaterale da non sottovalutare è quello legato all'uso dei FANS in concomitanza con terapie anticoagulanti quali acido acetilsalicilico (ASA), Warfarin, eparine e antiaggreganti di nuova generazione (ad esempio il Rivaroxaban); l'inibizione della COX-1, infatti, non solo blocca la produzione di prostaglandine ma anche di trombossani, che esercitano un'azione aggregante sulle piastrine. La ridotta produzione di trombossani (pro-aggreganti) e la concomitante assunzione di anti-aggreganti porta ad un aumentato rischio di sanguinamento e di emorragie.

Per non avere effetti collaterali legati all’inibizione della COX-1, sono stati creati FANS selettivi della COX-2, ovvero l’enzima che si attiva solo in presenza di stati infiammatori. Questa caratteristica li rende preferibili in caso di uso prolungato o nei pazienti sensibili a livello gastrico; tuttavia tali farmaci hanno dimostrato di poter avere maggiori effetti negativi sul sistema cardiocircolatorio rispetto ai FANS tradizionali, tanto che il primo farmaco prodotto e commercializzato tra gli inibitori delle COX-2 è stato ritirato dal commercio a causa del sospetto di un suo coinvolgimento diretto in casi fatali di eventi cardiaci avversi in pazienti che lo stavano assumendo. Il maggior rischio di effetti avversi sull’apparato cardiovascolare spiega perché il loro impiego è più limitato degli altri FANS e richiede sempre il controllo del medico. Questa classe di farmaci è chiamata -COXIB e ne fanno parte principi attivi quali celecoxib e etoricoxib.


Ecco quindi spiegati gli effetti sia benefici che collaterali dei farmaci antinfiammatori non steroidei. Queste nozioni dovrebbero rendere più consapevole e sicura la loro assunzione e somministrazione.


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