La presenza di nei sul corpo della quasi totalità degli individui appartenenti alla popolazione adulta è una cosa assolutamente comune. I nei sono formazioni cutanee derivanti dai melanociti, i quali non sono altro che le cellule che producono melanina, ovvero il pigmento che protegge la pelle.
I nei possono presentarsi con una morfologia del tutto variabile, sia a livello di forma, che di grandezza, che di colore: possono essere molto piccoli, con un diametro di pochissimi millimetri, fino ad arrivare a superare il centimetro; possono essere piatti oppure in rilievo, lisci oppure rugosi (di aspetto a volte verrucoso) e in alcuni casi sulla loro superficie possono esserci dei peli; a livello di colore, possono presentare una pigmentazione che varia dal colore della cute fino ad arrivare ad essere quasi neri a seconda della concentrazione di pigmento.
Come detto, quasi tutti gli individui presentano un considerevole numero di nei, ma in alcuni casi possono essere davvero numerosissimi; possono presentarsi fin dalla tenera età, e aumentano di grandezza e di numero con l’andare degli anni. In prima battuta possono essere classificati, a seconda dell’origine e dell’evoluzione, in tre macrocategorie:
NEI CONGENITI
NEI ACQUISITI
NEI ATIPICI
Come dice la parola stessa i nei congeniti sono quelli presenti fin dalla nascita, una condizione non troppo comune, mentre quelli acquisiti sono quelli che si manifestano man mano nel corso della vita in seguito all’esposizione ai raggi ultravioletti. Essendo formazioni assolutamente normali e comuni, non destano nessuna preoccupazione e non richiedono nessun controllo dermatologico, a meno che non appartengano alla terza categoria e non manifestino un comportamento appunto “atipico”, ovvero presentino una morfologia irregolare (solitamente i nei sono tondeggianti o ovali con bordi regolari) e variabile nel tempo, con tendenza ad ingrandirsi, a modificare il bordo e la colorazione. Nei atipici sono da monitorare nel tempo e sono da indagare per escludere la possibile presenza di un melanoma, tumore della pelle molto pericoloso a causa della sua aggressività e capacità di dare metastasi in zone anche lontane dal punto di origine.
Il controllo dei nei
Il controllo dei nei, allo scopo di prevenire ed evitare gli esiti di un melanoma, può prevedere tre diversi step.
ESAME CUTANEO
Visita dermatologica con osservazione dei nei da parte dello specialista, eventualmente coadiuvata da uno strumento apposito definito "Dermatoscopio”, ovvero un apparecchio in grado di scattare delle fotografie (ideale sono i Dermatoscopi con fascio di luce polarizzata che consentono di rilevare le strutture della cute in modo più approfondito) delle parti interessate e aiutare il medico a comprenderne meglio la natura. Questo esame è un validissimo aiuto sia in fase di screening, per effettuare la cosiddetta mappatura dei nei, sia in una fase successiva qualora il dermatologo decida di programmare un controllo follow-up per alcune formazioni che necessitino un controllo periodico, o ancora qualora noi stessi notassimo delle significative modificazioni in fase di autoanalisi.
ABCDE
Si tratta dei 5 elementi da osservare, identificati dalle lettere dell’alfabeto
A-Asimmetria (le due metà del neo sono diverse tra loro)
B-Bordo (il bordo si presenta irregolare e frastagliato)
C-Colore (all’interno dello stesso neo o in relazione agli altri nei del corpo, appaiono delle differenze molto marcate di colore)
D-Diametro (si tratta di nei con dimensioni superiori ai 6mm)
E-Evoluzione (cambiamento significativo di aspetto o comparsa di un neo con le caratteristiche indicate in individui adulti)
BIOPSIA
Parte del tessuto (o l’intero neo se necessario) viene asportata chirurgicamente ed analizzata per determinare la natura delle cellule che lo costituiscono; solitamente si procede ad una biopsia (eseguita in ambulatorio) quando un neo sanguina oppure provoca dolore, fastidio o prurito.
Uno dei principali elementi che suggerisce di sottoporsi a controlli regolari ed approfonditi è la familiarità, in considerazione del fatto che la tendenza a sviluppare nei atipici è ereditaria.
Come sempre, quando si parla di controlli regolari e costanti, finalizzati a fare prevenzione e quindi consentire una diagnosi precoce, gli elementi chiave sono tempestività e rapidità, possibili solo se gli strumenti di diagnosi sono facilmente accessibili; una risorsa preziosa è costituita ancora una volta dalla Telemedicina, e in particolare dalla Teledermatologia, che si avvale di Dermatoscopi, strumenti messi a disposizione nelle farmacie, collegati ad un software che invia le immagini rilevate ad un centro dermatologico diagnostico. L’evoluzione della tecnologia ha consentito di sviluppare apparecchiature in grado di scattare “immagini multispettrali” grazie ad un fascio di luce a diverse lunghezze d’onda in grado di scomporre l’immagine stessa nelle diverse strutture che costituiscono la cute; diverse lunghezze d’onda significano diverse profondità e quindi il risultato è la possibilità di avere immagini più dettagliate.
Prevenzione e protezione
Da ultimo, parliamo di prevenzione e protezione: uno dei fattori che può causare un aumentato rischio di sviluppare melanomi è l’esposizione smodata e senza protezioni ai raggi solari (o delle lampade abbronzanti) soprattutto nei soggetti con fototipo caratterizzato da pelle chiara o molto chiara. In generale è comunque fondamentale evitare l’esposizione prolungata e senza applicazione sulla cute di creme solari protettive nelle ore più calde della giornata quando l’incidenza dei raggi solari è più forte: il danno ossidativo a carico delle cellule della cute causato da forti radiazioni ultraviolette non filtrate può essere molto pericoloso.
Nel caso dei nei, quindi, le parole chiave sono controllo e prevenzione, parole chiave, peraltro, che si estendono a quasi tutti gli ambiti della salute e che necessitano di strumenti affidabili, diffusi in modo capillare e facilmente fruibili per tutti.
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